Si speriamo di non annegare!

Recentemente ho deciso di sbarcare su internet. Il motivo, forse il più misero. E' che l’entità dei miei lavori sta assumendo una dimensione piuttosto “ingombrante”. Certo, potrei disfarmene ma, sinceramente, mi dispiace. L’unica soluzione che mi viene in mente, al momento, è verificare se il materiale prodotto, (disegni, acquarelli, tele) insieme a quello che ho intenzione di produrre ancora, possa riscuotere un minimo di interesse da parte del pubblico. Siccome l’interesse non si manifesta da solo, occorre promuoverlo. Ecco spiegato il motivo per cui sono approdato su un canale di vendita e promozione come internet. Un’operazione che richiede un cambiamento radicale del mio modo di operare, da attività hobbistica, ad un’attività a tempo pieno, più organizzata e professionale.
Se voglio avere qualche possibilità, di galleggiamento, nel  mare tumultuoso del mercato dell’arte, questo passaggio, anche se tardivo, è obbligato.
Confesso che non avrei mai immaginato di studiare per diventare pittore professionista e venditore dei miei prodotti, soprattutto alla mia veneranda età.
L’arte non ha età”, è vero, ed io, ne sono una testimonianza tangibile. Prova ne sia, che sono partito in quarta, mettendo in pista il primo passo: 
costruire e pubblicare un archivio delle mie opere. Un sito internet, come base di partenza di iniziative atte a promuovere la vendita dei miei lavori.
L'idea di mettermi in gioco, è lo strumento più efficace per misurare il livello di gradimento delle  mio nuovo lavoro di pittore. 
La fiamma dell’arte, che brucia nell'anima e si consuma nell'attesa di assumere lo status di "ArtistA" la lascio ad altri. L'immagine mitica, dell’artista bohémien, povero, alla “Modi”, non funziona. Quindi basta, pacche di apprezzamento, gratuito, sulle spalle. E' il momento di confrontarsi con la dura realtà del mercato. Meglio tardi che mai. Vendere l’arte è difficile, ma se non ci provi …
Oggi per me, inizia una nuova avventura artistica e commerciale. Le due attività non sono antitetiche, ma complementari.

A cose sempre più grandi…